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    1. Lo tzar Alessandro II е il giornale "La Campana" (Царь Александр II и газета "Колокол")
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    2. Lettera a Giuseppe Mazzini sulle presenti condizioni della Russia (Письмо к Джузеппе Маццини о современном положении России)
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    1. Lo tzar Alessandro II е il giornale "La Campana" (Царь Александр II и газета "Колокол")
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    Часть текста: che una cornice, nella quale si veggono muraglie nude, ossature, frontiere, designazioni di luoghi, lavori forzati. L’opéra dell‘organizzazione esotica s’arresta ad un tratto, sotto il regno di Nicolô. La sua morte et la guerra diedero una scossa terribile al Leviathan moscovita, trascinando nell’impulso paesani e Tzar, la letteratura e l’esercito. Alessandro II si presentò con una serie di tentativi di riforme e col progetto dell’emancipazione dei paesani; tuttavia niente è fatto sin’ora; e noi guardiamo inquieti ed afflitti, chiedendoci: si moverà egli o no il Leviathan del Settentrione? correra a dritta o a sinistra? Alessandro II, sebbene Tzar, è appunto l’uomo dell’età nostra; l’uomo d’un programma, d’una prefazione; somiglia esattamente a que’rivoluzionari d’un tempo non molto lontano, i quali si soddisfacevano di grandi parole, di discorsi da banchetti, e si davano beatamente ad intendere che, sol che annunciasero l’inaugurazione delia Repubblica universale, nѐ seguirebbe in un istante la solidarietà delle nazioni. Il figlio dell’uomo più prosaico del secolo, è un sognatore, e non sa bene ciò che si...
    2. Lettera a Giuseppe Mazzini sulle presenti condizioni della Russia (Письмо к Джузеппе Маццини о современном положении России)
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    Часть текста: mal noto. L'odio — quell'odio latente e ostinato che resulta dal timore, era tale che ogni uomo che osasse (e fra quelli era io) dire una parola a favore di quel Golia del Nord, trovava un David inesorabile fra gl'inglesi o fra i tedeschi, colla fionda in pugno. Si sapeva che la libertà e la civiltà erano naturalmente colà ove era il Bonaparte, e che quella crociata islamico-cattolico-protestante contro la czarodoxia cominciava l'èra della fratellanza dei popoli, della Germania libera, di Waterloo cancellato coll'opera degli stessi inglesi. Cosi pensava il volgo; ma è d'uopo dire che gli uomini gravi guardavano con occhio triste quella leggerezza di vecchio rimbambito, e cercavano di conoscere meglio quell'ignoto potere che vigoroso combatteva contro i suoi nemici collegati. La miglior prova ch'io possa produrre di tale asserzione, è la mia stessa esperienza. Non dimenticherò mai la premura affettuosa con cui voi, ed alrti uomini illustri come Victor Hugo, Michelet. Proudhon, Louis-Blanc mi deste la mano nel 1855 e m'incoraggiaste quando io cominciai la mia Rivista russa, «La Stella Polare» a Londra. A voi tutti pareva affatto ragionevole che un russo, sfidato nemico dell'assolutismo di S. Pietroburgo, fosse al tempo stesso sincero amico del suo popolo. Credo che dopo la guerra sarà lecito parlare della Russia...